L’irrinunciabile
Presentazione del Grande Seminario 2021
La cesura provocata dai tempi difficili della pandemia ci ha fatto scoprire bisogni essenziali che non conoscevamo, con un conseguente scarto del desiderio, che si è messo in movimento verso ciò che ancora non sappiamo.
Molte si sono interrogate sull’irrinunciabile nelle nostre storie, ovvero ciò per cui sentiamo che l’esistenza ha un gusto e un valore, senza dei quali rimarremo nella grigia ripetizione dell’esistente.
La pandemia ci ha portato alle radici della vita, dove il bisogno e il desiderio non sono nettamente separati, ma sono espressioni diverse dello stesso movimento, che coinvolge i bisogni del corpo, i semi del sogno, il desiderio infinito e la necessità di parole vere che ci aiutino nel nostro percorso.
La forza del femminismo è dalle origini quella di esprimere il senso di quel che viviamo come fulcro politico di una trasformazione di noi in relazione al mondo e di uno slancio collettivo. C’è in questo una corrispondenza con quel che scriveva Carla Lonzi in Sputiamo su Hegel: «L’uomo ha cercato un senso della vita aldilà e contro la vita stessa; per la donna vita e senso della vita si sovrappongono continuamente» (p. 59). Per questo la scommessa che abbiamo davanti oggi è di stare alle radici della vita senza lasciarci distrarre e di dire ciò che stiamo sperimentando di nuovo e irrinunciabile per noi. Il senso della vita che così portiamo ad uno scambio nel linguaggio simbolico può essere ripreso ed essere elemento orientante per tutte e tutti. Ci sono in esso i semi di una trasformazione politica.
Il seminario di quest’anno ruota attorno ad alcune domande. Cos’è per noi l’irrinunciabile e quali sono i passi da compiere affinché diventi politico, cioè elemento orientante e modificatore delle relazioni che abbiamo con il mondo? La pandemia ha creato nuovi bisogni: come distinguere i bisogni autentici dai loro surrogati?
In quali condizioni dire la verità dei bisogni libera il desiderio verso nuove strade? Quali legami profondi ci sono tra le esigenze e i sogni soggettivi e quelli del pianeta Terra? In altre parole: come fare sì che la nostra storia e la storia della Terra trovi degli scambi efficaci? Come e in che forma tutto ciò ha a che fare con un agire giusto, non di una giustizia astratta, bensì lì dove siamo e dove facciamo cose concrete?
Bibliografia
Simone Weil, La prima radice, ed. Comunità.
Agnes Heller, La teoria dei bisogni in Marx, Feltrinelli.
Françoise Dolto, I vangeli alla luce della psicoanalisi. La liberazione del desiderio, et al. Edizioni.
Diotima, Femminismo fuori sesto. Un movimento che non può fermarsi, Liguori.
Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel, et al. Edizioni.