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Ottobre 2020, Grande Seminario di Diotima “Contagi e contaminazioni. La politica delle donne a confronto con il reale”

21 Settembre 2020

Grande Seminario Diotima 2020

Inizia il seminario annuale di Diotima a partire da venerdì 9 ottobre 2020, alle 17,20 per poi continuare con il seguente calendario fino a venerdì 30 ottobre.

Gli incontri si terranno in aula 2.2, nel palazzo dei dipartimenti umanistici, Università di Verona, via San Francesco 22. Per avere molto spazio sicuro nell’aula, il numero delle e dei partecipanti è fissato a 45. Questo è il link per potere iscrivervi e partecipare in presenza agli incontri del Grande Seminario di Diotima:

https://www.eventbrite.it/e/122529925305

La procedura di iscrizione è molto semplice: dovrete indicare nome, cognome, indirizzo email e numero di telefono. Una volta iscritte/i, riceverete un biglietto in pdf da stampare e portare con voi all’incontro o da mostrare tramite cellulare.

Per i crediti formativi, le/gli studenti dovranno anche prenotarsi attraverso l’App Lezioni in uso all’Università.  Il seminario vale come crediti liberi per le, gli studenti di Filosofia e Scienze dell’Educazione sia della triennale che della magistrale.

Per coloro che non potranno partecipare agli eventi, sarà disponibile la registrazione su Youtube un paio di giorni dopo ogni incontro.

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Presentazione

 

Abbiamo vissuto e stiamo vivendo un taglio tra un prima e un dopo. Qualcosa ci è accaduto che non abbiamo scelto. L’evento della pandemia ci ha portato in prossimità del senso della vita, della morte. Di fronte al significato della vecchiaia e al rapporto non semplice tra generazioni. A ripensare lo squilibrio di vissuto tra donne e uomini. A sperimentare altre forme del tempo, del dolore e dell’allegria. Abbiamo sentito vicine persone di mondi lontani e lontane persone vicine. Abbiamo sperimentato la radicalità della parola in presenza e la speranza nascosta nell’ascoltare parole lontane. I corpi sono diventati protagonisti nella malattia, nella paura, nella rabbia, nell’amore. La cura per gli altri è diventata impellente. La domanda di sapere si è trasformata in desiderio di crescere assieme.

È capitato che ci siamo trovate e trovati di necessità a confrontarci con il senso della vita, nella sua radice prima. Inchiodate a domande inaggirabili. Per un evento per cui la nostra esistenza dipende dagli altri e quella degli altri dai nostri comportamenti.

Come orientarci ora? La politica delle donne è nata in una vicinanza tra l’azione, la parola e il senso primo della vita. Dunque quello che abbiamo vissuto a partire dal taglio della pandemia non è qualcosa di totalmente estraneo al nostro percorso. Eppure qualcosa è accaduto di profondamente discontinuo e quindi non è più possibile proseguire nelle certezze già acquisite.

Non si tratta nemmeno di ricordare e narrare di nuovo quel che abbiamo vissuto quest’anno, ma di farne materia di una memoria immaginativa che apra sentieri da percorrere. Una memoria che ci porti nel cuore del reale per aprire nuove vie. È di questo che abbiamo bisogno, perché è a partire dal legame profondo con il reale che la politica delle donne trova il suo slancio. È questo che ci può dare una misura rispetto alle tante questioni sul tappeto come l’uso della tecnologia nell’insegnamento e non solo, il rapporto libertà-potere, il legame non scontato con l’ecologia, la dialettica salute-malattia e quella tra scienza e politica.

Se restiamo fedeli ad una esperienza patita, ascoltata interiormente, contemplata, possiamo entrare nella discussione su questi temi non per uno scontro di opinioni, ma per una verità che sentiamo nascere dall’esperienza di questi mesi.

 

 

Bibliografia:

Chiara Zamboni (a cura di), La carta coperta. L’inconscio nelle pratiche femministe, Moretti&Vitali, 2019.

Ina Praetorius, Penelope a Davos. Idee femministe per un’economia globale, Libreria delle donne di Milano, 2011.

Clarice Lispector, La passione secondo G.H., Feltrinelli, 2019.